GAP YEAR: 3 buoni motivi per partire (e crescere!)

Lo chiamano GAP YEAR anche se spesso non è un anno intero, bensì un periodo di durata variabile: da qualche settimana a circa un anno.

Può essere pianificato nel delicato passaggio tra il mondo delle superiori e l’inizio dell’Università, per coloro che non hanno ancora le idee chiare su quale facoltà scegliere o non sono riusciti ad entrare nell’ateneo desiderato. Può essere la soluzione per coloro che, dopo le superiori, non sanno se continuare a studiare o cercare un lavoro… evitando di perdere tempo in frustranti ripensamenti ed indecisioni. Può essere infine la decisione per chi, terminati gli studi (di qualunque genere e livello) voglia perfezionare una lingua straniera ed acquisire soft skills necessarie per il lavoro e per la vita.

Ma in cosa consiste il GAP YEAR e come può essere utile agli studenti? Innanzitutto sfatiamo il mito che sia un anno sabbatico, alias, di riposo! Nulla di più sbagliato: è un periodo costruttivo durante il quale lo studente decide di:

  • analizzare la propria situazione scolastico/professionale;
  • individuare aree di miglioramento e punti di forza;
  • pianificare una vera e propria strategia volta non solo a perfezionare le proprie conoscenze linguistiche ma anche ad acquisire nuove competenze utili a dare una direzione al proprio futuro professionale.

Sant’Agostino già nel 400 d.C. diceva:

 “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”

a dimostrazione del fatto che, per ottenere qualsiasi risultato nella vita, è necessario avere una meta cui puntare, quindi: un obiettivo concreto e realizzabile da raggiungere. Quante volte abbiamo sentito ragazzi pronunciare la frase: “vorrei fare un lavoro a contatto con…” oppure “che mi consenta di …”   senza sapere esattamente cosa desiderano e cosa vorrebbero fare?  Dubbi frequenti e spesso sottovalutati che conducono a scelte di studio poco affini alle proprie inclinazioni ed ambizioni professionali e personali.

In quest’ottica, decidere di investire in un periodo di formazione all’estero può essere la soluzione che aiuta a definire i propri obiettivi. In una prima fase, grazie ad un orientamento mirato, si pone lo studente di fronte alle proprie aspirazioni. Si redige un piano di fattibilità concreto. Si offrono alternative in caso di difficoltà. Si accompagna e supporta lo studente lungo la via senza perdere di vista l’obiettivo finale.

I benefici? Tra i tanti, a nostro avviso, 3 sono i più rilevanti:

  1. Trascorrere un periodo all’estero, immergendosi in una cultura British, consente di migliorare notevolmente le proprie conoscenze linguistiche di speaking e listening. Individuare ed acquisire le certificazioni linguistiche necessarie. Perfezionare il lessico in un settore professionale specifico. Avvicinarsi al mondo accademico frequentando corsi preparatori alle università inglesi o al mondo del lavoro. Decidere di frequentare un master post laurea.

 

  1. Trascorrere un periodo all’estero aiuta a fare chiarezza. Ad uscire dal proprio guscio protettivo. Aumentare autonomia, flessibilità, autostima e fiducia in se stessi. Crescere e maturare. Acquisire una visione del mondo più aperta e globale.

 

  1. Trascorrere un periodo all’estero può essere l’occasione per abbinare un corso di lingua/professionale ad un’esperienza lavorativa. Mettersi alla prova in un contesto nuovo e stimolante. Stringere amicizie internazionali utili in futuro.

 

Questi i principali benefici di un GAP YEAR strutturato e preparato accuratamente. Studiato sulle esigenze del singolo studente. Questa la mission che da anni portiamo avanti con passione.  Per aiutare i ragazzi a costruire il loro futuro.

Perché libertà significa poter scegliere e solo quando hai tutte le opzioni possibili ben chiare

puoi considerarti libero!

 

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